venerdì 17 agosto 2012



Questo è il testo tradotto della “preghiera punk” per il quale le Pussy Riot, la band diventata simbolo del dissenso anti-Putin, hanno ricevuto una condanna a 2 anni di reclusione per “teppismo a sfondo religioso”. Ricordiamo che il pezzo è stato cantato lo scorso 21 febbraio nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore.


“Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin! caccia Putin, caccia Putin! Sottana nera, spalline dorate. Tutti i parrocchiani strisciano inchinandosi.
Il fantasma della libertà è nel cielo.

Gli omosessuali vengono mandati in Siberia in catene. Il capo del Kgb è il più santo dei santi. Manda chi protesta in prigione.
Per non addolorare il santo dei santi le donne devono partorire e amare.
Spazzatura, spazzatura, spazzatura del Signore.
Spazzatura, spazzatura, spazzatura del Signore.
Madre di Dio, Vergine, diventa femminista. Diventa femminista, diventa femminista. Inni in chiesa per leader marci, una crociata di nere limousine.
Il prete viene oggi nella tua scuola. Vai in classe, portagli il denaro.
Il Patriarca crede in Putin. Quel cane dovrebbe piuttosto credere in Dio.
La cintura della Vergine Maria non impedisce le manifestazioni.
La Vergine Maria è con noi manifestanti.
Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin. Caccia via Putin! caccia via Putin!”


Riportiamo di seguito una dichiarazione della leader del gruppo Nadezhda Tolokonnikova:
“In sostanza il processo non è rivolto solamente alle Pussy Riot, ma all’intera nazione perché le autorità russe si sono più volte macchiate di crudeltà nei confronti degli esseri umani.Noi abbiamo cercato un dialogo piuttosto di rispondere con un’opposizione od un conflitto. Abbiamo teso una mano verso i nostri nemici ed in risposta loro ci hanno riso contro ci hanno dato delle ingenue. Ma noi siamo sempre state sincere, forse un poco naif ma non rimpiangiamo nulla di quanto detto anche nel giorno del misfatto.
E’ facile umiliare gente schietta e sincera.
Siamo in una situazione disperata ma non disperiamo,
siamo perseguitate ma non dimenticate. Quando si è deboli si è anche forti”.



Noi Donne di Mondo
siamo solidali con le PUSSY RIOT e con la loro scelta coraggiosa e,
comunque non violenta, di manifestare il proprio dissenso
e, non da ultimo, riteniamo la libertà di parola e di pensiero un diritto insindacabile ed inalienabile di tutta l’umanità!
Riteniamo, dunque, inaccettabile ed esageratala la loro condanna e la pena inflitta.

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