lunedì 1 aprile 2013

RICEVIAMO ED INOLTRIAMO
 
E' quasi impossibile da credere, ma una quindicenne vittima di stupro è stata condannata a ricevere 100 frustate in pubblico! Dobbiamo mettere fine a questa follia colpendo il governo delle Maldive nel suo punto debole: l'industria del turismo.

Il patrigno della ragazza è accusato di averla stuprata per anni, uccidendo anche il figlio che aveva dato alla luce. Ora il tribunale dice che dovrà essere frustata per “sesso fuori dal matrimonio” con un altro uomo, di cui non si è saputo neppure il nome!
Waheed, il presidente delle Maldive, sta già cominciando ad accusare la pressione globale; ora possiamo spingerlo a graziare la ragazza e a cambiare la legge, per impedire che altre vittime vadano incontro allo stesso crudele destino. È questo l'unico modo modo in cui possiamo mettere fine a questa guerra alle donne: facendoci sentire ogni volta che accadono fatti del genere.

Il turismo rappresenta i maggiori introiti per i benestanti delle Maldive, inclusi molti ministri del governo. Facciamo crescere una petizione da un milione di firme rivolta al presidente Waheed questa stessa settimana e creando una seria minaccia alla reputazione delle isole con pubblicità shock su riviste di viaggio e online, finché non agirà per salvare la ragazza e abolirà questa legge vergognosa. Firma e inoltra quest'email ora, per raggiungere un milione di firme:
http://www.avaaz.org/it/maldives_global/?bomzccb&v=23532
Quando alcuni casi estremi accendono le coscienza pubblica globale è fondamentale farci sentire, che siano gli USA, l'India o le Maldive. I membri di Avaaz hanno combattuto molte battaglie contro questa guerra globale alle donne. Abbiamo aiutato a proteggere una giovane donna che ha coraggiosamente denunciato il suo stupro in Afghanistan; abbiamo lottato al fianco delle donne in Honduras contro una legge che le avrebbe condannate al carcere se avessero assunto la pillola del giorno dopo. Questo è il momento di stare al fianco delle donne delle Maldive.

Con speranza e determinazione,

Jeremy, Mary, Alex, Nick, Ricken, Laura, Michelle e tutto il team di Avaaz

Un dossier di Sbilanciamoci sulle condizioni di vita delle donne

 
Le donne sono più numerose, più istruite e vivono più a lungo degli uomini, ma faticano ad entrare nel mercato del lavoro. Se ci riescono, spesso sono destinate alla precarietà e se osano fare un figlio rischiano di perdere il lavoro. Si fanno carico del lavoro di cura molto più degli uomini e sono sempre meno supportate dallo Stato che, con i tagli alla spesa sociale, colpisce innanzitutto loro. Poco presenti ai vertici delle amministrazioni pubbliche e delle imprese, incontrano maggiori difficoltà nel fare carriera. Sono le donne che, pur essendo state ignorate dai programmi elettorali, saranno presenti nel prossimo Parlamento come mai prima.
In occasione dell’8 marzo Sbilanciamoci! ha presentato un dossier che fotografa le condizioni di vita delle donne nel contesto della crisi, facendo un viaggio attraverso le statistiche più o meno note sulla relazioni di genere nella società, nel mondo del lavoro e in quello del welfare, cercando, dove i numeri lo consentono, di non dimenticare le donne immigrate.
Ne esce la fotografia di un paese in cui il diritto alle pari opportunità è ben lontano dall’essere garantito. Sbilanciamoci! suggerisce alcune delle scelte che si potrebbero fare per migliorare da subito la vita quotidiana delle donne: un piano per l’occupazione femminile, estendere le politiche di conciliazione, razionalizzare, riorientare e rifinanziare le politiche sociali, estendere i servizi per l’infanzia e renderli meno costosi, ampliare la rete dei consultori, rafforzare la lotta alle discriminazioni di genere e la rete dei centri antiviolenza.
Per scaricare il dossier :www.sbilanciamoci.org